Un destino seguendo Cristo – Pietro Ubaldi
Pietro Ubaldi ha lottato per cercare la verità perché si è reso presto conto che rincorrere i beni terreni non era la strada giusta per raggiungerla; sicuramente ha subito anche l’influenza del Poverello d’Assisi poiché era di Foligno, città vicina ad Assisi e come Lui ha capito che il modo migliore era di seguire Cristo.
Per Ubaldi, la vita è una scuola, non si viene al mondo per godere, ma per imparare che vi è un ordine codificato in una Legge, perciò la vita è retta da norme, equilibri, principi, un tutto non solo astratto e teorico, ma anche reale, vivo, funzionante, che reagisce a fatti infliggendo dolore ad ogni violazione.
Cristo ha accettato senza mai ribellarsi la Legge che governa il mondo, ecco perché non esiste nulla di meglio che seguirLo. il nostro è un mondo di tentativi, d’instabilità, di lotta perché ciò che è ingiusto non ha la forza di reggersi. Si tratta di una legge universale a cui nessuno può sfuggire.
In qualsiasi costruzione sociale, quando le forze che la costituiscono non sono in equilibrio, quando la spinta di ogni bisogno non trova sfogo nella sua soddisfazione, essa fa pressione in un dato senso spostando il centro di gravità dell’edificio, fino a farlo cadere. Ciò avviene tutte le volte che si verifica lo squilibrio di un’eccessiva abbondanza da un lato e di una corrispondente carenza dall’altro, uno sproporzionato pieno ed altro sproporzionato vuoto, che per questo tendono a compensarsi a vicenda.
Alle parole di Pietro Ubaldi deceduto nel 1972, aggiungo: Che direbbe oggi, se vivesse ancora? Avrebbe tollerato la società dei consumi mentre ci sono ancora popoli che soffrono la fame? Perciò qual’è l’origine dell’attuale grave crisi se non l’eccessivo benessere dell’occidente?