L’esperienza
Ogni giorno viviamo episodi di vita, alcuni che accettiamo volentieri perché ci piacciono, altri che chiamiamo sbagli, non ci piacciono perché ci fanno soffrire, ma lasciano una traccia:
l’insegnamento di qualcosa che c’impedisce di ripetere nel futuro quell’errore solo se siamo costretti a tollerare le sue conseguenze. Pietro Ubaldi di Foligno definì la vita una scuola, io preferisco definirla un gran laboratorio dove si fanno esperimenti continui, quelli positivi ci procurano gioia, ma c’insegnano poco, quelli negativi ci procurano dolore, ma c’insegnano molto.
In seguito allo sviluppo di un bisogno, nasce l’esperienza positiva e rimane tale fino alla durata dello stesso bisogno, poi diventa negativa soprattutto per chi la tollera e fa nascere il nuovo bisogno che darà vita alla nuova esperienza.
Nel mondo non c’è nulla di negativo, nel senso di inutile per il bene comune; per capire bene questo concetto dobbiamo osservare attentamente il rapporto causa-conseguenza.
D’altronde come poteva DIO che è MASSIMA CONOSCENZA e MASSIMA POTENZA e che ama infinitamente i Suoi figli creare cose inutili?